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La dipendenza da internet, social e videogiochi non causano solo ansia e depressione, ma possono essere all’origine di veri e propri problemi fisici. A partire dai danni che la luce blu del cellulare può provocare alla vista: avendo una lunghezza d’onda corta e una maggiore frequenza ed energia, può provocare rossore, secchezza, affaticamento agli occhi, oltre che mal di testa e disturbi del sonno.
E poi ci sono tutte le conseguenze psicologiche dovute ad un eccessivo utilizzo di telefoni, computer e, soprattutto, social network: in uno studio condotto dalla Royal Society of Public Health su 1500 giovani dagli 11 ai 25 anni, sono Instagram e Snapchat le piattaforme che suscitano maggiormente un senso di inadeguatezza e generano ansia, visto che portano ad un continuo confronto tra il proprio stile di vita e quello degli altri.
Infine, c’è la vera e propria dipendenza: sono due i termini coniati per descrivere gli effetti dell’iperconnessione su giovani ed adulti: FOMO (Fear Of Missing Out) è la paura di essere esclusi che porta i ragazzi a monitorare costantemente le proprie bacheche; il secondo è la nomofobia o cellularomania, che indica una vera e propria difficoltà a staccarsi dal telefono. È stato calcolato che il 53% di chi utilizza lo smartphone manifesta stati d’ansia quando rimane a corto di batteria, di credito o senza copertura di rete, a cui va aggiunta la paura di non esser raggiungibili. Uno dei consigli che gli esperti forniscono per combattere questi disturbi è quello di staccarsi dal telefono per brevi periodi durante l’anno
(fonte: https://www.sanitainformazione.it/lavoro-e-professioni/ansia-depressione-salute-uso-eccessivo-smartphone/ 12 Febbraio 2018)
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